[Dm Artemis] Avvento del figlio di Gruumsh

Athestan era soddisfatto di aver partecipato all'assalto e di aver contribuito a porre fine alla minaccia, che era il loro compito principale. Quanto al piccolo, non aveva i mezzi per decidere se si fosse trattato di un semplice cucciolo con una deformità, interpretata dagli orchi come un segno divino, o se fosse davvero il futuro campione di quella divinità degli orchi. Confidava i druidi a cui era stato deciso di affidarlo avrebbero saputo prendere una saggia decisione nei suoi confronti. Lasciò il gruppo mentre si dirigeva all'Encalve di Smeraldo, tornando con il caporale Nathos e qualche altro ad Hillsfar, dove il lavoro li attendeva.

Quando il gruppo si divide Luth si unisce a chi fa rientro in città ben felice di allontanarsi dal giovane orco mentre continua ad essere assillato dal dubbio che lasciarlo in vita non sia una buona idea visto che la sua esistenza ha già causato troppe vittime.

Per lui gli orchi sono orchi e non è minimamente convinto che questo crescendo possa essere diverso dagli altri, lo consola solo il ricordo di quello che ha detto Echo e che condivide in pieno:

"Lo ucciderò quando sarà grande"

I druidi furono abbastanza perplessi nel vedere il piccolo orco, e ancora più perplessi nel sentirne la storia. Come membri dell'Enclave di Smeraldo, avevano fatto voto di difendere l'equilibrio, senza sbilanciarsi verso il bene o il male, uccidendo solo se necessario per proteggere l'equilibrio stesso.

Il piccolo orco rappresentava un'incognita anche per gli anziani e saggi druidi. Era troppo presto per dire cosa ne sarebbe stato di lui; sarebbe stato possibile rilasciarlo alla sua gente e mantenere l'equilibrio, o avrebbero dovuto porre fine alla sua vita? I druidi spiegarono che, se gli avventurieri avessero accettato, avrebbero preso il piccolo orco in custodia...ma senza alcuna garanzia per il suo futuro. Se si fosse rivelato pericoloso, tra un mese, un anno o dieci anni, sarebbe stato ucciso.

Era una scommessa che gli avventurieri erano disposti a fare...?

Echo accettò subito che i druidi tenessero in custodia il piccolo orco e che non voleva assolutamente lasciarlo nuovamente ai pelleverde, perchè lo avrebbero nuovamente venerato come un dio e questo li avrebbe portati ad aumentare la loro attività sanguinaria a spese dei cacciatori e ranger. Anche ai druidi disse che quando sarebbe stato grande, se si fosse dimostrato un pericolo, gli avrebbe dato la caccia lei stessa per ucciderlo. In sostanza, nonostante l'odio per gli orchi, Echo era disposta a dargli una possibilità solo perchè ancora cucciolo e come tale, innocente.

Guardò poi i compagni per sentire le loro idee.

Brandi non poteva chiedere nulla di meglio ai druidi. In fin dei conti quella era la scelta migliore...evitava loro di uccidere qualcuno che nemmeno comprendeva cosa volesse dire morte, li liberava dal fardello di allevarlo e garantiva che comunque qualcuno lo avrebbe fermato se fosse stato riconosciuto come pericoloso, dando al piccolo la possibilità di allontanarsi dal modo di pensare orchesco.
Accettò la proposta senza particolari problemi ed andò a suonare per alcuni druidi che danzavano forse per un rituale...

Quando i compagni tornarono ad Hillsfar e lo informarono della decisone dei druidi si sentì sollevato.

Aveva ripensato spesso all'accaduto e se da una parte il suo istinto diceva di uccidere un orco sapeva che mai avrebbe trovato il coraggio di farlo avendo di fronte ad una giovane creatura che non era direttamente colpevole delle morti provocate.

Era fortemente convinto che un orco fosse comunque irrecuperabile ma anche convinto che se fosse venuto il momento di dargli la caccia lui sarebbe stato il primo a mettersi sulle sue tracce.

Darry non si intromise molto nella decisione dei suoi compagni.
Vedere ciò che era stato fatto ai ranger ed ai viandanti e dover bruciare quell'enorme pila di teste "omaggiate" al piccolo orco non era stato certo un piacere. Ma un infanticidio?
Aveva pensato alla possibilità di decapitare il piccolo e cosi chiudere definitivamente il discorso,ma la scelta dei compagni gli avrebbe tolto il lavoro piu crudele.

Fianna era un poco apprensiva riguardo la reticenza dei druidi ma non poteva far altro che accettare sperando che si sarebbero impegnati per crescerlo così da non doverlo uccidere poi, cosa che non mancò di ricordargli innumerevoli volte durante la loro sosta all'Enclave.
Lei non avrebbe saputo come occuparsi di lui ed i compagni sembravano tutti concordi sul fato dell'orchetto, poteva ritenersi fortunata del fatto che almeno avrebbe avuto una possibilità.