[DM Unicorno-DM Q] Le Dis-Avventure di Luth l'Ammazzadraghi e i suoi Temerari

Il piano era definito, Dorny non avrebbe trovato Luth al Diamante ma Xovar e Balor pronti a raccontare quanto sapevano della morte dell'amazzadraghi.

Dorny avrebbe avuto un'altra avventura eroica da raccontare e si sarebbe messa una pietra sopra a questa brutta storia.

Definito il piano Luth fece quanto concordato per rendersi per quanto possibile meno riconoscibile, il vestito prestato da Darry una bella accorciata ai capelli e la faccia rasata senza un pelo di barba sperava che lo avrebbero resero un altro.

Alla fine si guardò allo specchio e gli sembrò di essere tornato indietro di qualche anno, era ormai parecchio che non si vedeva senza la barba folta.

Dorny si presentò in locanda con un aria intrepida e spazientita. Dopo aver cercato Luth si siede al con Xovar e Balor e farneticò di un debito di 200 monete d‘oro di una milizia che calunniava, di intrusioni in case di popolani rispettabili e del suo martirio davanti alle guardie.
Balor e Xovar lo riescirono a calmare e render più malleabile con qualche boccale. Nella stanza rimasero loro due e Dorny.

Quando Dorny chiese ai due di Luth, il loro viso si fece tetro.

Con l'aiuto di Lord Pentakos si erano preparati una storia impeccabile:

Luth era partito per il Cormanthyr ma non avevano avuto notizie per settimane finché una triste missiva li raggiunse.
Durante una delle sue imprese Luth era caduto per mano di un drago rosso che lo aveva arso vivo. L'eroe era riuscito però a mettere in salvo delle persone resistendo il più possibile con il suo stesso corpo per permettere la loro fuga.

Di lui non è rimasto più nulla se non il ricordo. Ora la novella del cantastorie era compiuta, la storia di Luth rimarrà per sempre nei canti bardici del giovane Dorny che potrà diventare famoso con questo racconto.

Dorny si fece sempre più serio e pacato. Al termine del racconto guardò sotto il tavolo. 
Disse che gli spiaceva che Luth abbia incontrato questa fine. 
Borbotta del suo compenso, della sua carriera e aggiunge che forse proverà a commemorare l‘Ammazzadraghi con un ultima canzone e magari farci su qualche moneta. Poi se ne va triste.

Luth arrivato davanti alla locanda si fermò un attimo titubante poi tirato un sospiro entrò al Diamante e puntò deciso verso il bancone chiedendo con voce strascicata una birra all'oste.

Il nuovo abito, i capelli corti, la barba rasata e come ultimo la voce camuffata sembravano funzionare visto che nessuno pareva interessarsi a lui.

Il primo ad avvicinarsi fu Balor, come sempre pronto e disponibile per nuove conoscenze, alla sua domanda rispose presentandosi come Dale e visto che solo dopo avergli strizzato l'occhio vide un abbozzo di sorriso sul volto dell'amico si  convinse che il trucco stava funzionando.

Poi accettò l'invito a seguirlo nella foresta dicendosi interessato a verificare la presenza di buon legname.

Uscendo approfittò della presenza di Echo per un'ulteriore verifica, la salutò con gentilezza e si accomiatò da lei accennando un inchino un po' impacciato, lei lo osservò con aria incuriosita ma la prova era superata.

Xovar e Darry, tornati da una delle tante disfatte, sedevano alla locanda cercando di rifocillarsi e dimenticare la brutta avventura.

Ecco che davanti a loro passò il mago Ridley.
In quel momento a Xovar balzò in mente il consiglio che gli diedero quando era all'orfanotrofio e doveva mentire ai sacerdoti: "se devi mentire fatti male ad un braccio e vedrai che pensare al dolore renderà tutto più realistico".

Il caso volle che, a seguito della loro disfatta, Xovar aveva già il braccio ferito.
Quindi incanalò il suo pensiero nel dolore reale del braccio e cercò quanto più di coprire la bocca con il boccale di birra riuscendo ad essere più realistico possibile nel racconto.

Raccontò a Ridley la storia della fine dell'ammazzadraghi e dei canti bardici che narravano le sue gesta.
Ridley non era molto sospettoso, era più dispiaciuto per la sua fine e che Sartema aveva perso il suo potenziale uomo per accoppiarsi ed avere un prole.
Disse ai due che, per il momento, era meglio non farsi trovare fra i piedi di Sartema ed augurò loro di uscire dai giochi nel cercare altre taglie.

Erano ormai passate settimane da quando Dorny era stato informato della brutta fine toccata all'ammazzadraghi e, grazie alla trasformazione in Dale, Luth era riuscito a restare nell'ombra e di rivelare solo a pochi la sua vera identità.

Ora però per Luth questa finzione, che mai gli era piaciuta, stava diventando sempre più fastidiosa e gli pesava sempre di più dover reggere il gioco.

Durante il lungo viaggio a cavallo verso Elmwwood ebbe parecchio tempo per pensare e rimuginare sulla situazione ed anche 
per cercare le risposte che non aveva saputo dare a chi gli chiedeva del suo futuro, delle sue aspirazioni e ambizioni.

Quando riprese da solo la strada del ritorno, dopo che avevano risolto il mistero del giovane licantropo, decise che era il momento di mettere ordine nella sua vita così quando si fermò alla locanda per cenare e trascorrere la notte restò a lungo, silenzioso e pensieroso, ad un tavolo appartato .

Quando salì in camera per riposare aveva un'aria serena e un abbozzo di sorriso.

Tutto era deciso, sapeva costruire archi e aveva appena dimostrato che il suo udito e la sua vista erano stati decisivi per trovare tracce e avere indicazioni da seguire per la loro ricerca quindi su quello avrebbe costruito il suo futuro.

Migliorare la tecnica di costruzione degli archi fino all'eccellenza e sfruttare ogni occasione per conoscere il territorio ed diventare un esploratore affidabile e ricercato dagli avventurieri, questi i traguardi da raggiungere.

Un'altra cosa aveva deciso quella sera, da Hillsfar era partito Dale ma a tornare sarebbe stato Luth.